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Dal 14 al 19 aprile 2015, nella prestigiosa sede di Urban Center del Comune di Milano, in Galleria Vittorio Emanuele 11 / 12, è andato in scena T’able Idee, materie, opere della abilità italiane.  

Non solo prodotti e opere, ma anche degustazioni, racconti e musica dal vivo hanno mostrato come le competenze creative possano essere coinvolgenti per differenti tipologie di pubblico e non solo per gli addetti ai lavori.  

L’allestimento, realizzato con scaffalature industriali, ha portato l’immagine della fabbrica tra gli stucchi del “salotto” della Galleria, con l’intento di sottolineare la maestria del lavoro di artisti, designer, imprese, che sempre più coinvolge professionalità differenti.  

Quadri su lastra di metallo e arredi scultorei, oggetti di ceramica monocromatica oppure rivestita d’oro e gioielli a forma di gorgiere, biciclette di legno e cyclette in fibra di carbonio, lampade con le reti dei pollai e lampade con altre funzionalità domestiche, sculture luminose artistiche o tecniche con i componenti di un telescopio, calciobalilla contemporaneo e arredi d’epoca dipinti, aroma di caffè e sapori non consueti di cioccolato, birre e spume artigianali ma anche vodka toscana da grano biologico, cibi e cocktail a base di canapa e buon vino di uva Passerina, musica d’autore e parole dei designer e degli artisti, sempre presenti durante l’esposizione, hanno realizzato lo scenario della creatività.  

Sei giorni della manifestazione, più di 8000 presenze, e un afflusso continuo di visitatori non solo italiani, ma molti stranieri: una mensa dei pensieri, condivisa, aperta e conviviale.  

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ALESSANDRO BUSCI

ALESSANDRO BUSCI

Pittore e architetto. I paesaggi urbani sono sempre stati il suo tema preferito, soprattutto Milano. E' il soggetto di un'investigazione mentale, visiva e emotiva al contempo, ma è soggetto e elemento generatore di sequenze nel suo dipingere che cattura la visione nel suo crescere e mutare. Le opere di Alessandro Busci sono illuminazioni che rapprendono sul ferro, generate dal pensiero e messe in moto dalla visione delle architetture come templi laici.

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ANTONIO CAGIANELLI

Il critico d’arte Pierre Restany ha definito Antonio Cagianelli un poeta che si esprime in forma tridimensionale e trasfigura la realtà con la sua poetica ribelle. Le sue opere nascono da un’attenta osservazione dei linguaggi della metropoli contemporanea unita al suo linguaggio personale rivolto verso tutto ciò che é insolito e iconoclasta. Antonio Cagianelli utilizza suggestioni e memorie che compone in un linguaggio patchwork, fatto di riferimenti alla culture Rap e Hip Hop ma anche alle Vanitas della pittura fiamminga, al surrealismo. Collabora dal 1990 con la galleria parigina Clara Scremini e dal 1994 con la Edizioni Galleria Colombari di Milano. 

CICLOTTE

È la cyclette sviluppata con soluzioni innovative: è la prima a utilizzare un sistema di resistenza elettromagnetico con trasmissione epicicloidale. È realizzata utilizzando materiali high-tech, anche di provenienza aeronautica. Il concept nasce dall’esigenza di portare nella vita di tutti i giorni un’espressione del vivere contemporaneo dove lavoro e relax, esercizio e svago abitano la medesima dimensione, all’interno di spazi in cui gli oggetti possano dialogare. Grazie alla sua configurazione, frutto di una ricerca ispirata da ergonomia ed essenzialità, Ciclotte è un attrezzo di fitness ma anche un complemento d’arredo.

EETICO

Eetico riesce a dare sapienza a materiali poveri, come con la collezione di lampade Italiana di cartone riciclato, con la quale interpreta la forma delle lampade popolari in vetro. La produzione nasce da una collaborazione con l’azienda di imballaggi Il Casone, in quanto Eetico è l’attivatore di una comunità di artigiani, definendo così un modo di fare impresa partecipata, per valorizzare le risorse produttive del territorio.

FEDERICO PERI

Progettista d’interni e di prodotto, Federico Peri spazia dal concept per il settore commerciale, alle case private sino ad arrivare agli arredi. L’ideazione di quest’ultimo progetto è frutto di una sintesi tra la propria visione del design e i ricordi legati all’azienda di scaffalature industriali avviata dal nonno verso la fine degli anni ’50. Caratterizzando gli scaffali attraverso l’uso di materiali pregiati e dal forte feeling artigianale, i nuovi complementi d’arredo assumono una pregiata connotazione di eleganza e di equilibrio, diventando oggetti da vivere.

GIO MINELLI

Durante gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera frequenta i corsi di design industriale. Nascono in questo periodo di formazione i primi progetti, che si collocano tra l’oggetto d’arte e il design. Pezzi unici che vengono inseriti nel circuito delle gallerie d’arte contemporanea, facendosi notare dalle aziende emergenti del design italiano. Nei suoi progetti, coniuga le influenze artistiche con le tecnologie e la ricerca tipiche del progetto industriale. 

INTERNI BONETTI

Partendo dall’esperienza del progetto d’arredo e della ristrutturazione di ambienti, Interni Bonetti elabora una propria visione orientata al design minimale e all'elaborazione artigianale. La sua più recente collezione propone una selezione di arredi e di complementi basati sulla messa in discussione degli assi spaziali consolidati su cui si impernia l’impostazione tradizionale del mobile.

LUMACA SLOW DESIGN

E' un progetto che parte da una filosofia chiara, che rimanda allo slowfood a chi vuole gustare il cibo lentamente, per meglio comprendere sapori e profumi, condividere la convivialità. Allo stesso modo lo Slow Design vuole enfatizzare la qualità delle sue proposte, curando ogni dettaglio molto attentamente, selezionando i materiali e offrendo oggetti decorativi sicuramente non convenzionali, sia nelle forme che nelle proporzioni.

M A N I - Finest italian handcraft

Affascinata dai colori vibranti, dal profumo, dalla natura e dall'arte di vivere in Italia, la stilista Britta Herrmann, dal 2005, ha deciso di trasferirsi da Amburgo in Toscana per continuare la sua personale ricerca nel campo dell'Italian Artisanal Handicraft. In questo modo è avvenuto un incontro tra due culture: il design e l'artigianato, per sporcarsi le mani insieme e cercare sempre originali soluzioni creative.  

MIRTA MORIGI

Esponente tra i più significativi della cultura ceramica di Faenza, nel 1973 apre la sua bottega di stampo rinascimentale nello storico Palazzo Barbavara. Interpreta la tradizione impastando con l’intelligenza delle mani artigianato e design, alla ricerca di riferimenti culturali ampi, dall’estetica animalier alla rilettura delle forme tradizionali attraverso uno sguardo ironico, al tempo stesso illustre e popolare, che sperimenta con garbo forme spregiudicate e gamme cromatiche accese. 

NUT

Il marchio NUT, Not Useful Things, nasce dalla collaborazione creativa tra le aziende Altip, specializzata nella lavorazione del plexiglas, l’azienda Arwen, che produce manufatti in alluminio, e lo studio di architettura e disegno industriale U-Layer. NUT indaga l’ambito tra l'utilità e l'inutilità, valorizzando oggetti non strettamente necessari all’abituale uso di spazi abitativi o espositivi. 

ROBERTA MAGAGNOTTO

Dopo una articolata esperienza professionale nel settore della televisione, con la produzione di programmi di successo, Roberta Magagnotto si dedica alla sua passione di sperimentare la propria creatività adoperando la luce applicata a differenti materiali, per ottenere nuovi effetti decorativi. Realizza opere artigianali di grande suggestione, come la collezione di pezzi unici Light Drops, di cui Roberta segue personalmente tutto il processo creativo e realizzativo.

SILVIA BECCARIA

Eleganza ed eccentricità  delle storiche gorgere risuona nei gioielli contemporanei di Silvia Beccaria, artista tessile laureata in filosofia, che realizza i suoi gioielli contemporanei su telai a mano impiegando fibre tradizionali arricchite da inserzioni inusuali, come pvc, gomma, plastica, lattice, del tutto estranee alle consuetudini. I materiali, scelti per le loro caratteristiche di consistenza, elasticità, trasparenza e colore, sono imprigionati nell’ordito e, al tempo stesso, lasciati liberi di muoversi così da creare quell’effetto di tridimensionalità che è proprio delle antiche gorgiere e ne costituisce il fascino. 

TECKELL

È un brand di B.lab, laboratorio artigianale nato da un’idea di Gianfranco Barban nel 1999, che è uno spazio multidisciplinare dove la sperimentazione è il metodo utilizzato per esplorare e superare le frontiere del design dando nuova identità alle cose. Teckell reinterpreta con gusto e ironia la classicità popolare di oggetti come il calciobalilla o il biliardo, miscelando in modo armonico materiali tra loro molto diversi per ottenere oggetti evocativi restituiti in chiave contemporanea.

TOOY

Il marchio TOOY, Light in motion, si presenta per la prima volta per proporre con ironia delle lampade che interagiscono in modo dinamico con vari materiali o altri oggetti, a volte integrando funzioni, per esempio quella di appendiabito o di portalibri o di contenitore con un piccolo cassetto. La modalità d’uso, in alcuni casi, è ripensata con nuove gestualità. TOOY guarda alla quotidianità non come a un contenitore da riempire, ma come un pozzo da cui attingere per individuare il problema e trovare soluzioni innovative. Il design e l’art direction sono di Roberto Giacomucci. 

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