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San Marco Project 2017
T’able per l’edizione 2017 della Milano Design Week presenta ABLE TO design + art che si inserisce all’interno di San Marco Project, l’evento pensato per valorizzare un capolavoro artistico come la piazza e i chiostri della chiesa di San Marco a Brera. L’esposizione ABLE TO design + art, a cura di T’ABLE con la direzione artistica di Sabrina Cazzaniga e Marco Migliari, vuole essere una riflessione visiva sul valore della competenza in ambito creativo. Attraverso gli oggetti esposti e i designer, gli artisti e le aziende che raccontano le loro produzioni, si può vedere come l’attività artistica sia di stimolo anche alla produzione di serie, per approfondire le potenzialità dei materiali e articolare i processi realizzativi, finalizzandoli a nuove suggestioni formali. Il dialogo tra la tradizione dei mestieri e la sperimentazione del design e dell’arte è un modo per essere competitivi, attraverso la produzione di nuovi saperi. ABLE TO design + art non è solo un gioco di parole e di pensieri intorno al concetto di abilità e di competenza. È l’abilità finalizzata alla creatività (ABLE TO …), che si rafforza nella capacità di stare insieme e di sviluppare relazioni. L’esposizione è, quindi, una riflessione visiva intorno alla sperimentazione sui materiali e sulle forme, dove l’intervento su misura è anche singolare, nel senso doppio di unico e di originale. L’arte diventa propedeutica per la produzione di serie. Rappresenta anche un modo di chiedersi quale sia l’unità di misura contemporanea, che non è solo una questione di dimensioni. Infatti l’etimologia di “misura” deriva da modus: comodo, con modo, cioè con misura. È quindi un modo per riflettere su cosa sia confortevole, non solo per il corpo ma anche per i sensi e i pensieri. L’esposizione mette in scena oggetti che sono la proiezione nel presente della storia della manifattura e dell’arte e della sapienza dei territori, con la consapevolezza che non è la novità che deve predominare, ma è l’innovazione che deve condurre il gioco di forme, di funzioni e di processi. Per questo, le tipologie presenti vanno dal complemento d’arredo all’opera d’arte, dall’oggetto decorativo all’accessorio di moda. La produzione è solo esemplificativa delle competenze in atto, con la coscienza che il progetto può finalizzare le abilità verso altri risultati, in una sperimentazione che continua.
COLOMBINI MANUFATTI

COLOMBINI MANUFATTI

C’è chi opera per la salvaguardia dei monumenti, e chi come Simona Colombini, con la sua attività Colombini Manufatti, trasferisce gesti e sapienza antichi alla memoria futura. Stampa a mano con antichi rulli le carte e i tessuti, decora strumenti musicali con la gommalacca, disegna con squadrette che la modernità avrebbe dimenticato, compone scenografie dell’abitare domestico dove lo stile è uno stato dell’anima.

EETICO

Eetico riesce a dare sapienza a materiali poveri, come con la collezione di lampade Italiana di cartone riciclato, con la quale interpreta la forma delle lampade popolari in vetro. La produzione nasce da una collaborazione con l’azienda di imballaggi Il Casone, in quanto Eetico è l’attivatore di una comunità di artigiani, definendo così un modo di fare impresa partecipata, per valorizzare le risorse produttive del territorio.

ENJOY ALL

EnjoyALL è un materiale dal concept innovativo, ideato per creare eleganti ed esclusive decorazioni e complementi d’arredo. Utilizza e unisce tra loro in modo invisibile delle sottili sezioni di alluminio estruso miscelato a resine. Dai tavoli, alle pareti, ai pavimenti fino alle opere d’arte, l’impiego è estremamente versatile, in quanto il materiale stesso è già il risultato di un progetto brevettato, dove la flessibilità d’uso è una delle caratteristiche.

ESTE CERAMICHE PORCELLANE

Dal XVIII secolo, Este Ceramiche Porcellane decora le tavole e le abitazioni con manufatti che narrano l’evoluzione del gusto, dal Neoclassico al design. L’argilla bianca è la materia della continuità tra gli interventi artigianali e la produzione industriale, su cui antico e moderno si esprimo in forme che sono sintesi di tempi e di gusti differenti. Una passione che si trasmette da generazioni: la storia è una guida alla ricerca dell’uomo.

FOCOTTO

Focotto è una start – up con la finalità di progettare e di realizzare nuove attrezzature per stimolare la socialità e la condivisione degli spazi all’aria aperta. Fumotto, progettato da Riccardo Diotallevi, è un camino a legna orientabile, in modo da trovare la migliore posizione nelle giornate ventose. Consente di riscaldarsi vicino al fuoco e con l’accessorio barbecue di cucinare, come nella tradizione dei falò.

HAUTE MATERIAL

Le creazioni Haute Material sono pezzi unici, ricavati da legni antichi e pregiati, lavorati con rispetto e sapienza dai maestri artigiani della Valtellina. Tra la collezione dei Progetti speciali, la scultura qBo di Marc Kalinka, con la collaborazione degli architetti Supercake, assume venti posizioni: un’opera dalle molte facce, in continuo mutamento estetico e funzionale, tra l’arte mobile e il mobile d’arte.

HOM

E se le cose semplici della casa, gli arredi come sgabelli, mensole, pannelli, avessero un’intimità che riscalda? È così che l’innovazione tecnologica di Hom, tra i maggiori produttori di resistenze elettriche, collega alla corrente elettrica gli arredi e, nella collezione progettata dall’art director e designer Davide Vercelli, gli sgabelli riscaldano il corpo che si siede, la mensola tiene caldo il caffè, il pannello a parete scalda l’asciugamano. I materiali sono antichi come la terracotta e il legno o più moderni come l’alluminio o recenti come il Monolite Ipergres ®, utilizzato nelle palestre: è l’invenzione che è nuova.

IMPATIA

La comprensione emotiva verso le persone, cioè l’empatia, diviene la cifra stilistica delle produzioni di Impatia. Con l’utilizzo del cristallo per fabbricare il tavolo da ping pong Lungolinea, progettato da Adriano Design, è come se diventasse evidente l’essenza del gioco, che sembra avvenire nel vuoto: puri gesti che attraggono tra loro i giocatori. Il rumore della pallina che cade è la colonna sonora che segna il tempo del divertimento, nella complicità che c’è nell’essere avversari.

JOHNNY DELL'ORTO

Le architetture di Johnny Dell’Orto utilizzano il colore o il bianco e lo spessore per evidenziare. Sono una commistione di prospetto e sezione, dove la rappresentazione in scala è un modo di vedere, un punto di vista, o meglio è la vista dell’artista che si posa su un punto e lo rappresenta, al contrario di altri dettagli che non ne fanno parte. È quindi una rappresentazione infedele della realtà.

LES OTTOMANS

Le produzioni di Les Ottomans, con la direzione creativa di Bertrando Di Renzo, collegano due culture artistiche e manuali: l’abilità della tessitura turca con il design italiano dell’architetto Marco Parmeggiani, come nel tappeto Labirinto, oppure, la competenza italiana produttiva e progettuale con le decorazioni di tradizione araba, come nelle collezioni di piatti. Ogni oggetto non rappresenta la memoria di una cultura lontana, ma la fantasia di un mondo prossimo. L’esperienza di Les Ottomans dimostra che le culture del mondo possono stare sedute alla stessa tavola. Alla stessa T’ABLE, come diciamo noi.

MARC CERAMICA DESIGN

L’esperienza di venticinque anni di progettazione e di realizzazione di stufe in maiolica è trasferita da Giuseppe Marcadent nell’attività della propria azienda, Marc Ceramica Design, dedicata alla produzione di complementi d’arredo decorativi. I pannelli a parete fanno interagire il piano in ceramica con solchi di geometrie precise che si intersecano o rilievi di smalti che fondono linee e colori. Invece, le lampade fanno filtrare la luce attraverso il candore della sottigliezza della porcellana. Dalla materia più grezza a quella più sottile e raffinata, con una costante: la mano sapiente che la plasma.

MASSIMO BOI

Massimo Boi innesta la tecnica Raku nella tradizione ceramica sarda, che lo costringe, quasi come un’antica divinità, a confrontarsi con la terra e con il fuoco, in una tensione tra forme, materiali e colori, dove il risultato dell’opera è ogni volta rimesso in discussione. Le finiture sono realizzate con impasti di ossidi e di smalti, composti con ricette da moderno alchimista.

PAOLO MARIA RUSSO

Il marchio NUT, Not Useful Things, nasce dalla collaborazione creativa tra le aziende Altip, specializzata nella lavorazione del plexiglas, l’azienda Arwen, che produce manufatti in alluminio, e lo studio di architettura e disegno industriale U-Layer. NUT indaga l’ambito tra l'utilità e l'inutilità, valorizzando oggetti non strettamente necessari all’abituale uso di spazi abitativi o espositivi. 

SADUN

Sadun pensa all’arredamento e al design come a un ambito di innovazione, dove i materiali sintetici hanno il compito di introdurre stimoli progettuali e nuove gamme di applicazione. È come se ogni materiale facesse parte di un codice genetico con cui riscrivere destinazioni d’uso e applicazioni. Per esempio, la collezione di Sibu Design, propone più di 300 finiture utilizzabili nella moda,

nell’arredamento, nell’industria automobilistica, nell’architettura. È un sapere trasversale alle merceologie: un codice che genera opportunità creative.

SOLOGIOIA

L’intuizione dell’arte e la precisione della tecnologia, sono i riferimenti di Sologioia, che realizza gioielli in puro titanio. Come i pensieri che si intrecciano nel progetto, anche i differenti materiali a volte sono fatti convivere nello stesso manufatto: l’anello con legno wengè, pietre di quarzo, titanio ne è un esempio, sintesi di tecniche moderne e di lavoro artigianale.

TUTTOATTACCATO

Dietro Tuttoattaccato c’è la progettualità dell’architetto Carlo Guazzo, che nell’incertezza di come si scrivono i nomi nell’epoca di internet, preferisce tenere unite le cose. In particolare, approfondisce le sperimentazioni sulla tipologia della brocca, che diventa un esercizio di morfologia e di stile, per vedere in quante forme e decori può essere declinata una forma, con il vetro e con la ceramica, recuperando anche antiche tecniche di decorazione come lo “spugnato”.

UNTEDAMATTI

Si riferisce al mondo poetico di Alice nel paese delle meraviglie la collezione di borse di Un tè da matti, che è prima di tutto un modo per rispettare la pelle nelle sue pezzature originali, che danno luogo a forme strane, senza per forza essere tagliate in forme regolari che producono parecchi scarti. Oppure le borse di lino e canapa, derivate da vecchie lenzuola tessute a mano nelle campagne piemontesi, che come nella storia di Alice, fanno diventare il “sempre passato” un “sempre futuro”. È questo rispetto delle cose nel loro stato originario, che in una società di sprechi, esprime la meraviglia di un mondo da matti.

VETROFUSO

La sperimentazione con il vetro di Vetrofuso di Daniela Poletti non opera solo attraverso l’originalità delle forme ma si applica nella relazione tra le forme, costituendo piccoli monumenti domestici di colori sovrapposti, come nella collezione Ballarine, che sovrappone delle alzatine. Altre volte è il confronto con l’ambiente circostante che diventa uno stimolo creativo, come i Pesci in vetro di Murano realizzati per la piscina di un palazzo principesco in Arabia: è un vetro regale.

ZED EXPERIENCE

Per Zed Experience ogni progetto è il risultato di un’approfondita ricerca nel campo della tecnologia, dei nuovi materiali e dell’evoluzione del pensiero nella concezione degli spazi e dell’organizzazione dell’abitare. Ne è un esempio la composizione multifunzione per cucinare, prevista anche per spazi all’aperto, in acciaio e in materiali decorativi solid surface, con apparecchiature di cottura, di lavaggio, di refrigerazione. Questa realizzazione supera il concetto di mobile e di elettrodomestico, è una differente metodologia del vivere contemporaneo.

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